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A Cortina per parlare di vino e donne… ma in senso nobile!

“Nessun settore economico ha escluso in modo così risoluto e per così lungo tempo le donne da posizioni importanti. Ma oggi il gentil sesso può competere ai livelli più alti dell’enologia.”
Ne è convinto Michele Florentino, “oste, cantiniere e galantuomo” (è questa la definizione che più ama) di livello internazionale, già titolare a Cortina della Baccoteca a Guargnè e poi del ristorante Amici Miei nel principato di Monaco. Tanto convinto da aver dedicato a questo tema il suo ultimo libro “Brevi storie di vino e donne”, edito a Roma da Pagine (160 pagg. con illustrazioni di Antonio Guarene, euro 16), che verrà presentato giovedì 23 agosto 2018 al Savoia di Cortina alle ore 11,00 per la rassegna ‘Aperitivo con l’autore’. Ecco la recensione di Stefano Vietina di Arco – strategie di comunicazione.Un libro molto gradevole, ricco di aneddoti e di spunti, ma che soprattutto consente al lettore di viaggiare nelle diverse epoche fino ai giorni nostri e di incontrare donne che hanno apprezzato, prodotto e fatto conoscere il vino.
“Forse la donna in generale – spiega Maria Rita Parsi nella sua prefazione – ha incontrato tardivamente l’universo vinicolo, ma sono convinta che le donne che producono vino, congiungendo in ciò lavoro e passione, sappiano trasferire nel frutto della loro opera tratti femminili, tracce materne, desiderio di vita.”
“C’è nello sguardo della donna – conferma Arrigo Cipriani nella sua postfazione – una dolcezza materna sconosciuta all’uomo. Ed è con questo sguardo che viene vista la terra.”
Insomma, quello fra donna e vino appare oggi un connubio vincente ma storicamente difficile se è vero che, lo ricorda Florentino nelle prime pagine, già nella Bibbia si legge che: “La donna si asterrà completamente dal bere e gustare alcun prodotto che derivi dalla vigna, perché darebbero ebrezza.”
Eppure, sottolinea ancora Florentino, “la parola vino deriva forse da ven, che significava amare, e nella quale molti vedono la radice stessa di venus, amore appunto.
Molte le citazioni classiche riproposte da Florentino ad indicare un nesso, talvolta celato, ma sempre presente fra donna e vino: da Eschilo all’Ecclesiaste, da Epicuro a Omero, da Anacreonte ad Aristofane, Ovidio, Plinio Plutarco. Poi compaiono nel libro Lucrezia Borgia e Caterina dei Medici, le regine Maria Antonietta, Vittoria (“dedita ai piaceri del vino e della carne”), Elisabetta “che con il marito principe Filippo producono spumante come quello di Chapel Down nel Kent, con il quale hanno brindato alle nozze del nipote William con Kate Middleton.”
Fu poi Madame de Pompadour ad asserire che: “lo champagne è il solo vino che mantiene belle dopo averlo bevuto.” Champagne che le donne americane chiamano non a caso erotic sigh (sospiro erotico).
Non mancano poi i versi dedicati al vino da Alda Merini e poi la citazione di enologhe e produttrici di vino contemporanee, come Gabriella Cerretti, spezzina di origine ma produttrice nel senese, autrice con altre 17 donne del “Manifesto delle pari opportunità in cantina”; Giulia Cavalleri con la sua azienda agricola in Franciacorta; Monique Carpentier a Le Mercier, che produce lo champagne più venduto in Francia. Fino ad arrivare a Giannola Nonino, la signora della Grappa in Friuli.

Il profilo
Michele Florentino è nato ad Accettura (provincia di Matera) il 19 luglio 1938; si è diplomato all’Istituto alberghiero di Abano Terme ed ha girato il mondo. A Cortina ha lavorato dal 1978, titolare del ristorante, “Baccoteca” a Guargnè. Poi nel 1986 la chiusura per i soliti intoppi burocratici e la decisione di trasferirsi nel principato di Monaco. “Di Monte-Carlo colpisce soprattutto che là convivono 125 nazionalità diverse, suddivise fra circa 35 mila residenti, in appena due chilometri quadrati. Là ho voluto esplorare una nuova dimensione di ristoratore, continuando a fare ricerca, ma soprattutto a dare vita a nuovi eventi e far conoscere la nostra cultura culinaria.” Ha dato da mangiare al principe Alberto ed a Roger Moore, a Giulio Andreotti ed al re del Belgio, all’attrice Carol Alt, al direttore di fotografia Vittorio Storaro, all’ex primo ministro israeliano Ariel Sharon, a Claude Trichet, ex presidente della Bce. Ed ancora ad Alberto Tomba ed a Ringo Star, a Celine Dion e Miriam Makeba, al presidente della Repubblica Francesco Cossiga ed a tutti i campioni della Formula 1, da Michael Schumacher a Fernando Alonso.
E’ stato nominato, fra l’altro, Cavaliere dell’ordine dei Grimaldi per meriti culturali; a Monte-Carlo ha dato vita al Wine & Food Festival, “un’occasione per mettere in vetrina i prodotti italiani più tipici e di qualità.” Ed ogni lunedì fa il ‘corrispondente’ da Monte-Carlo per Nives Milani a Radio Cortina, osserva le cose francesi e le misura con quelle italiane.
Nel 1966, insieme a Antonio Niederbacher (presidente dell’Unione italiana vini), ha fondato l’Associazione italiana Sommellier.
E’ autore di “Bacco in cucina”, 1972; “Laguna in tavola”, 2000; “Arte, cucina, vino”, 2003.

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